Mancio lascia la nazionale italiana tra le polemiche, ma i tanti soldi che guadagnerà cambiano, e di molto, le prospettive...

Mancini non è più l'allenatore della nazionale italiana, si è dimesso a ridosso del ferragosto sfanculando Gravina che per solerzia alla difesa del "marchio" (cit.) era pronto a far approdare nei quadri dirigenziali della nazionale i totem juventini Buffon e Barzagli, Mancio è sempre stato piuttosto fumantino sulle questioni di principio e questa ingerenza lo ha fatto mandare su tutte le furie, a conferma di un rapporto di fiducia che si era incrinato e di parecchio, dopo i trionfi della vittoria degli europei e la successiva mancata qualificazione (la seconda consecutiva) della nazionale ai mondiali in Quatar.

Sullo sfondo un'offerta milionaria dall'Arabia Saudita che vuole contendere la leadership calcistica proprio con il Quatar e sta cercando disperatamente di alzare il livello del proprio campionato saccheggiando a colpi di milioni di Euro le squadre europee.

Mancini ha difeso giustamente il proprio staff ma ha scelto modi e tempi sbagliati, perchè il momento giusto per lasciare era dopo la mancata qualificazione, non un mese prima di due delicatissime partite probabilmente già decisive per la qualificazione ai prossimi europei; le modalità di comunicazione (una laconica e fredda PEC) sono la spia evidente di rapporti molto tesi e molto freddi con G.Gravina, un Don Abbondio molto attento a compiacere i padroni del vapore, juventini in particolare, e in generale più attaccato alla poltrona che non alle sorti del calcio italiano, ai minimi termini in termini di appeal e prestigio.

L'offerta saudita è ricchissima, si parla di 90 milioni di Euro in 4 anni e il bello è che sono esentasse, a condizione di vivere in Arabia per più di  183 giorni all'anno!

Il terremoto Mancini ha scosso la nazionale dalle fondamenta, visto che Mancio solo un mese prima era diventato responsabile di tutte le nazionali e ha costretto la FIGC ad ingaggiare L.Spalletti facendo incazzare Aurelio de Laurentis che aveva liberato Luciano come segno di gratitudine per il magnifico scudetto vinto giocando probabilmente il miglior calcio in Italia.

Probabilmente la vicenda Mancio finirà in tribunale, così come quella di Spalletti, intanto c'è una nazionale che sbanda paurosamente con un ricambio generazionale che fatica ad avvenire, nonostante i tantissimi esperimenti di innesto tentati da Mancini, quasi tutti miserabilmente falliti.

In bocca al lupo Mancio!